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Il servizio di refezione scolastica L’Asp avvia verifiche e controlli

Ancora proteste da parte di famiglie e istituti comprensivi sul menù ed il piatto unico

SIRACUSA. Si allarga il fronte della protesta sul servizio di refezione scolastica. Tra le famiglie che usufruiscono della mensa cresce il malcontento sul menù adottato per bambini che vanno dai tre ai sei anni. Una situazione che si trascina ormai da alcune settimane, da quando il Comune ha riattivato il servizio, e che continua a creare disagi e confusione nelle scuole. In causa ancora una volta vengono chiamati il Comune ma anche il servizio di medicina scolastica dell’Asp. Che hanno avuto modo di affrontare la questione dopo una serie di segnalazioni riguardanti lo scarso gradimento registrato nei confronti del menù e le lamentele di famiglie e istituti scolastici. «Abbiamo in questi giorni avuto un incontro con con la Medicina scolastica - ha chiarito Rosaria Garufi, dirigente del settore Politiche sociali del Comune - alla luce di alcune segnalazioni arrivate agli uffici ed adesso attendiamo risposte». Il problema va affrontato su diversi fronti. C’è la questione di un menù che non piace alle famiglie e che per fronteggiare le carenze di fondi del Comune, è oggi caratterizzato dall’introduzione del piatto unico due volte a settimane. Non piacciono alcuni piatti scelti per i bambini e soprattutto è il piatto unico quello che lascia più discutere. In diverse scuole il numero dei bambini che usufruiscono del servizio di mensa scolastico è drasticamente calato. Un fatto che rischia di avere ripercussioni sui ”conti” di palazzo Vermexio visto che la quota di compartecipazione delle famiglie calcolata in base al reddito serve anche a ”coprire” in qualche modo il costo del servizio erogato a chi usufruisce della mensa a titolo gratuito o con somme comunque assai contenute. Intanto il servizio di Medicina scolastica ha avviato le verifiche del caso. «Abbiamo già contattato il dietista aziendale e abbiamo come interfaccia Nas e Servizio di igiene alimentare - sottolineano alla Medicina scolastica - il menù è stato compilato sulla base di precise tabelle nutrizionali riferite ai bambini. Il Comune aveva chiesto addirittura l’introduzione del piatto unico tre volte a settimana, ma per legge non può essere somministrato più di due volte a settimana. A giorni avremo il quadro esatto della situazione».

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