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Le «anime» del Pd non trovano l’intesa: le Primarie verso il rinvio ad aprile

Area Dem e «bersaniani» lontani dall’accordo: nonostante l’annuncio del 24 marzo chiesto lo slittamento

SIRACUSA. Area Dem e «bersaniani» non trovano l’accordo sul candidato e si profila un rinvio delle Primarie. Nonostante la presentazione in pompa magna del voto per la scelta del candidato sindaco del Centrosinistra, con l’illustrazione di regole, tempi e carta d’intenti da parte del coordinatore cittadino Paolo Gulino, dei rappresentati del comitato promotore e dei partiti e movimenti della coalizione, le Primarie potrebbero slittare al 7 aprile, quando mancherebbe poco più di un mese dalle elezioni comunali. La data scelta e annunciata è quella del 24 marzo, con le firme per la partecipazione da presentare entro domenica. In ”campo” ci sono già Giancarlo Garozzo, attuale capogruppo del Pd in consiglio comunale, Tanino Firenze di «Riprendiamoci Siracusa», Agostino Fillioley di «Siracusa al pronto soccorso», mentre si è ritirato dalla contesa Giuseppe D’Amore di «Italiani in movimento», il movimento che fa riferimento a Giuseppe Giganti, ex coordinatore provinciale della «Fiamma tricolore». All’appello manca per l’appunto il candidato di area Dem, che ha tra i suoi esponenti l’ex deputato regionale Roberto De Benedictis e spinge per Fabio Moschella e «bersaniani», che invece fanno riferimento a Bruno Marziano e Pippo Zappulla e che dopo aver abbandonato le piste Franco Formica e Francesco Pappalardo hanno proposto Antonio Nicita, figlio dell’ex presidente della Regione, Santi Nicita. Anche questa ipotesi, però, sembra essere tramontata perchè lo stesso Nicita ha declinato l’invito dicendosi ”onorato” per la proposta, sostenendo che ”la città ha bisogno di un radicale mutamento di governo” ma spiegando che ”gli impegni professionali e familiari non mi permettono di partecipare a questa corsa”. L’opzione di riserva presentata dai «bersaniani» sarebbe Paolo Tuttoilmondo ma anche in questo caso l’accordo non è stato trovato. I tempi nel frattempo stringono e per questa ragione i rappresentanti delle due correnti starebbero adesso spingendo per spostare le Primarie al 7 aprile. Uno slittamento che sarebbe stato proposto anche in attesa che la lista crocetta «Il megafono» che ha come candidato a sindaco Mariarita Sgarlata, sciolga le riserve sulla partecipazione alle consultazioni. L’orientamento è quello di non partecipare ma nelle ultime ore sarebbero state avviate delle contrattazioni che potrebbero portare anche a sorprese e a inaspettate convergenze, che coinvolgerebbero area «Dem» e «bersaniani» nella scelta di un unico candidato. Sullo slittamento delle Primarie che intanto dovrebbero vedere l’abolizione del pagamento di un euro per votare, come chiesto da Garozzo, interviene l’ex segretario provinciale Giovanni Cafeo. «Le Primarie - sostiene Cafeo - non servono per fare una conta interna nè possono essere un alibi per fare inciuci. Spero ci sia la consapevolezza che non ha senso spostare la data delle primarie dopo aver annunciato tempi e modalità. Al massimo si può pensare a uno slittamento del termine per la presentazione delle firme ma non la data delle consultazioni». 

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