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Il bar dell’ospedale resta chiuso: «Due anni d’affitto non pagati»

Continuano le proteste dei degenti, il commissario dell’Asp: «Un atto dovuto»

SIRACUSA. È polemica sulla chiusura del bar all'interno dell'ospedale «Umberto I», gestito fino a pochi giorni fa dalla «Sirfood». A protestare sono alcuni degenti che da più di una settimana si ritrovano privi di un servizio. «Non esiste neanche un cartello - ha detto uno dei pazienti, Sebastiano Gibilisco - che faccia riferimento ai motivi della chiusura del bar e nessuno ci ha saputo dire nulla. Siamo stati privati di un servizio che rappresentava anche un diversivo per chi come me è ricoverato qui da più di una settimana». Proteste anche dai parenti dei pazienti come Giuseppina D'Amico che intende avviare anche una raccolta di firme. «Non è una situazione normale quella che stanno vivendo i pazienti - ha sottolineato D'Amico - insieme con altri parenti stiamo pensando di iniziare una petizione per chiedere l'immediata riapertura del bar e in caso contrario rivolgerci anche al tribunale per i diritti del malato». A chiarire i termini della vicenda è stato il commissario straordinario dell'Asp, Mario Zappia. «La chiusura è stata un atto dovuto - ha detto il commissario straordinario dell'Asp - l'azienda che aveva in gestione i locali del bar non versava i canoni di locazione da due anni. Non potevamo più andare oltre. Avevamo anche presentato ai titolari prima delle festività di Natale, un piano di rientro che non è stato però espletato e dopo due mesi di sollecitazioni abbiamo ritenuto fosse necessario chiudere questo locale». Il servizio resterà fermo adesso in attesa del nuovo bando. «Abbiamo già avviato le procedure per la redazione del bando ad evidenza pubblica - ha detto Zappia - una cosa è certa il servizio verrà riattivato con un'altra ditta, mentre valuteremo anche sotto il profilo legale le modalità con cui recuperare le somme che ci erano dovute». VI.COR.

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