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«Da dodici anni in attesa di un’abitazione»

La disperazione di Leonardo Lo Iacono: «Non posso dare una casa asciutta ai miei figli. Eppure ho tutti i requisiti per un alloggio popolare»

SIRACUSA. Da oltre dodici anni chiede solo una cosa, per se e per i suoi due figli: una casa. E da dodici anni «nonostante abbia i requisiti richiesti», la risposta è sempre la stessa: no. È una situazione al limite della sopportazione quella di Leonardo Lo Iacono, disoccupato, con una moglie e due figli, uno di 13 anni e l’altro di 16 anni. Entrambi con problemi di salute. «Non riesco più ad andare avanti - racconto Lo Iacono - e parlo non tanto per me e mia moglie quanto per i miei due bambini. Io mi chiedo costantemente e non riesco a darmi una spiegazione perchè da ben 12 anni presento domande per usufruire di una casa popolare e fino ad oggi non mi è mai stata assegnata». Eppure Lo Iacono spiega di «avere i requisiti richiesti». Nonostante questo l’uomo resta in attesa, costretto a vivere all’interno di un’abitazione, in viale Santa Panagia, «dove piove dentro». «Dovrebbero spiegarmi - continua Lo Iacono - perchè in questi anni sono state assegnate tante abitazioni, anche a persone che non avevano i requisiti per ottenerla». L’uomo, ormai all’esasperazione, ne ha per tutti. Dall’assessore alle Politiche abitative, Alfredo Boscarino, uno dei pochi sempre presenti nonostante i tanti rimpasti della giunta guidata da Roberto Visentin, a chi «mi ha fatto tante promesse, in campagna elettorale, per poi dimenticarsi di me e della mia famiglia». La realtà invece è fatta di due piccoli costretti a vivere con l’umidità e l’acqua dentro casa quando piove. «Si parla tanto di legalità e trasparenza - continua Lo Iacono - e questi sono i risultati e io non riesco a dare una casa asciutta ai miei figli». L’appello di Lo Iacono è chiaro. «Chiedo a chiunque possa fare qualcosa per la mia famiglia - conclude l’uomo - di verificare la mia situazione, precaria e urgente. Chiedo solo di avere quanto mi spetta di diritto appellandomi al senso di umanità di chi vorrà interessarsi alla mia vicenda».

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