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Chiusura del bar dell’ospedale, Romano: «Grave disservizio»

Il presidente di Confcommercio: «Confronto con l’Asp, in ballo il futuro di 10 lavoratori»

SIRACUSA. «Neanche un avviso per spiegare le ragioni della chiusura improvvisa del bar all'interno dell'ospedale Umberto I». Lo ha ribadito il presidente provinciale della Confcommercio, Sandro Romano che ha chiesto di fare piena chiarezza sulla vicenda che ha portato all'interruzione delle attività gestite fino a pochi giorni fa dalla Sirfood. «Un provvedimento che sta penalizzando l'utenza dell'ospedale - ha detto Romano - privata di un servizio essenziale. All'azienda chiediamo un confronto per verificare le cause che hanno portato a questa decisione. In ballo c'è il futuro di dieci addetti impegnati nelle attività del bar di perdere il proprio lavoro. Dopo la decisione di chiudere la mensa questo rappresenta un nuovo disservizio provocato dall'Asp al proprio personale ed in particolare ai familiari di coloro che si trovano ricoverati». Disagi che sono stati segnalati da alcuni degli utenti, come Sebastiano Amenta, parente di un paziente che si trova ricoverato in Geriatria. «Ieri mattina - ha spiegato Amenta - abbiamo scoperto insieme ad altre persone rimaste ad attendere l'apertura del bar che l'attività sarebbe rimasta chiusa. Abbiamo chiesto informazioni al personale amministrativo, ma nessuno ci ha saputo spiegare niente. Siamo così costretti a doverci spostare in un altro bar fuori dall'ospedale per poter mangiare qualcosa durante l'ora di pranzo». A chiarire le motivazioni della chiusura del bar, è stato il direttore amministrativo dell'Asp, Vincenzo Bastante. «È stato un provvedimento necessario - ha spiegato Bastante - dovuto al mancato pagamento dei canoni di affitto del locale da parte dell'azienda, la Sirfood che gestiva il bar». VI.COR.

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