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Teatro comunale, ultimi lavori Giacchetti: «Aprirà a maggio»

La conferma durante l’iniziativa dei Lions club per un progetto di gestione

SIRACUSA. Manca veramente poco al termine dei lavori al Teatro comunale di via Larga, tanto da non potersi più neanche chiamare cantiere quello che a tutti gli effetti è già luogo di spettacolo, arte e cultura: già arredato con poltrone rosse, completo di luci, impianti tecnici e rifinito dai restauri artistici. Un potenziale imponente dove sarà possibile creare spazi espositivi, sale convegno, uffici. Il «Teatro Massimo» della città, questo l'originario nome fin dalla posa della prima pietra il 14 marzo 1872, riaprirà entro maggio: lo hanno confermato il responsabile unico del procedimento e funzionario dell'Ufficio per il Centro storico Pietro Fazio, ed ieri anche il commissario straordinario al Comune, Alessandro Giacchetti, che ha partecipato al convegno sul «Progetto di gestione del Teatro Comunale di Siracusa» organizzato dal Lions club, alla «Sala Borsellino» di palazzo Vermexio, voluto dall'ex assessore alle politiche culturali Mariella Muti. «La necessità di una gestione immediata - dice Giacchetti - dovrà essere una delle primissime iniziative della prossima amministrazione». Al presidente del «Lions Siracusa Host», Pier Francesco Rizza, il compito di spiegare la loro proposta, ”aperta alle collaborazioni competenti, all'Inda prima di tutti, agli altri club service, a rappresentanti del terziario, a fondatori in grado di finanziare e sostenere attraverso idee e contributi la vita del teatro”. Ci sarà il «Comitato civico per la Cultura», formato da un rappresentate per ogni ente o associazione culturale attivo da almeno tre anni. Molti gli intervenuti ieri del mondo artistico e culturale cittadino, tra altri, Vittorio Fiore, docente alla facoltà di Architettura ma appassionato di tecniche scenografiche, l'assessore alla Cultura di Noto, Costanza Messina che ha portato la sua testimonianza nella gestione del teatro, Salvo Gennuso, che fra i detenuti fa un teatro nuovo e moderno, per lui è necessario ”investire sulle creazioni contemporanee”. Poi Bruno Marziano che guarda alla collaborazione con l'ex «Verga» e alla costruzione di una rete fra i teatri della Sicilia. Ma ”serve - afferma - una legge da proporre in Assemblea regionale che tuteli il teatro e lo sostenga economicamente”.

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