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Ciapi, il presidente Ortisi: «Pronto a dimettermi»

L’ex deputato: «Quello di Priolo non è un carrozzone»

PRIOLO. «Pronto a dimettermi dalla presidenza del Ciapi». Il presidente Egidio Ortisi ha riconfermato ieri l'intenzione di ”passare la mano”, nel corso della conferenza che si è tenuta nel salone dell'ente di formazione in contrada Biggemi. «Avevo già presentato le mie dimissioni avendo raggiunto gli obiettivi affidati in due anni - ha detto Ortisi - anziché in cinque anni, periodo di durata del mio mandato ed in quel caso sono stato convinto a ritirarle. Adesso le ripresenterò».
Una decisione scaturita anche dal polverone sollevato dall'indagine che è stata avviata nei giorni scorsi dalla Guardia di finanza e che ha travolto il Ciapi di Palermo, e che ha indotto il Governatore, Rosario Crocetta ad annunciare lo scioglimento del Ciapi di Palermo, già commissariato e seguire lo stesso percorso anche per quello di Priolo. Proprio per questo Ortisi tende a fare dei ”distinguo ed a non confondere la gestione dei due enti”. «Di Ciapi ne esistono due - ha detto Ortisi - e quello di Priolo è più antico di quello di Palermo. Peraltro il Ciapi di Priolo ha recentemente ottenuto il difficilissimo riconoscimento in house dall'Unione europea ed è impegnato in una serie di progetti di grande levatura che non meritano di essere confusi con pratiche ed abitudini di altro tipo. Lo abbiamo trasformato da carrozzone ad house provider. In merito agli emolumenti tengo a precisare che nella qualità di presidente percepisco 10 mila euro l'anno con cui mi pago tutto e quel poco che mi resta lo do in beneficienza».

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