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Refezione scolastica, il servizio riparte: ma è protesta sul menù per i bimbi

Critiche sul piatto unico proposto agli alunni: una soluzione che non soddisfa i genitori che chiedono interventi

SIRACUSA. La mensa scolastica comunale è stata riattivata nelle scuole cittadine ma il nuovo menù proposto per i bambini tra i 3 ed i 6 anni registra proteste e lascia insoddisfatte moltissime famiglie. Che hanno già manifestato il proprio dissenso ed i propri dubbi dichiarandosi pronte a rifiutare il servizio o comunque non utilizzarlo appieno. A far discutere alcuni dei piatti unici proposti ai bambini come gnocchi, gateau di patate o pizza capricciosa con tanto di funghi e piselli. Funghi che tra l’altro si ritrovano anche quando viene proposta la scaloppina, e questo nonostante non sia un alimento particolarmente consigliato per i bambini piccoli. «Il piatto unico così come proposto non funziona - dicono alcune rappresentanti di genitori del decimo istituto comprensivo - anche perchè essendo pietanze particolari che difficilmente incontrano il gusto dei più piccoli non vengono affiancati da un’alternativa. Questo significa che per quel giorno molti bambini rischiano di restare a digiuno ed il genitore è costretto a prenderlo da scuola prima». La revisione del menù e l’introduzione del piatto unico tra l’altro ha coinciso per il Comune con un minore esborso di denaro, ma per le famiglie la quota di compartecipazione è rimasta invariata. «In pratica - dice M.L. mamma di una bambina di cinque anni - nel mio caso tanto per fare un esempio continuo a pagare 88 euro per la mensa scolastica ma mia figlia si ritrova ad avere nel piatto un giorno solo un pezzo di piazza ed un altro gnocchi e così via. E questo non mi sta bene». In alcune scuole della città si è tornati a discutere della possibilità per le famiglie di scegliere un’alternativa alla mensa scolastica comunale qualora il menù proposto dovesse restare invariato. Mentre in altre scuole alcuni genitori hanno chiesto di poter provvedere personalmente al pasto del proprio figlio. Qualora il fenomeno dovesse essere particolarmente diffuso il Comune dovrebbe rivedere i propri conti perchè una minor compartecipazione al servizio da parte delle famiglie rischia di non coprire comunque tutti i costi sostenuti da palazzo Vermexio.

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