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Liquami nel Porto Grande, centinaia di pesci morti

Un guasto alla rete fognaria. Sopralluogo anche dei tecnici dell’Asp e dell’Arpa

SIRACUSA. A distanza di cinque mesi una nuova moria di pesci. Lo scenario è lo stesso, le vasche di colmata all’interno del cantiere del porto turistico «Marina di Archimede», ma la causa, questa volta, sarebbe diversa: uno sversamento in mare di liquami. Sono stati i militari della Capitaneria di porto, insieme agli uomini della polizia ambientale, coordinati da Romualdo Trionfante, e ai tecnici dell’«Asp» e dell’«Arpa», a effettuare ieri mattina un sopralluogo nelle acque del Porto Grande. All’interno delle vasche di colmata, nel cantiere del porto turistico, sono stati ritrovati, come già successo a settembre del 2012, centinaia di pesci morti. A differenza di cinque mesi fa, però, in questo caso, le vasche di colmata sono state invase dai liquami. Lunedì pomeriggio sembra si sia verificato un guasto alle pompe di sollevamento della condotta fognaria. Un inconveniente che ha causato lo sversamento in mare dei liquami. Sul posto sono arrivati i tecnici della «Sai 8» che si sono messi subito all’opera per riparare il guasto ma nel frattempo in mare è finito di tutto. La Capitaneria di porto ha già convocato sia «Sai 8» che «Acqua Pia Antica Marica», la società che sta costruendo il porto turistico, per fare il punto sulla situazione e per avviare l’iter che dovrà portare alla bonifica di tutta l’area in maniera tale da prevenire eventuali problemi igienico sanitari. I tecnici dell’Azienda sanitaria provinciale hanno invece prelevato le carcasse di alcuni pesce per effettuare gli esami di rito mentre gli esperti dell’«Arpa», l’Azienda regionale per la protezione ambientale hanno raccolto alcuni campioni di acqua, anche in questo caso per effettuare le analisi. «Abbiamo attivato tutte le procedure - ha spiegato Ernesto Cataldi, comandante in seconda della Capitaneria di porto - per ripristinare immediatamente le normali condizioni igienico sanitarie e per verificare quanto accaduto».

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