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Pachino, parte lo sciopero dei netturbini: rifiuti per strada e il futuro è fosco

I 38 lavoratori della «Busso» hanno incrociato le braccia e lo faranno anche oggi: da 3 mesi senza stipendio

PACHINO. "La città rimane sporca, ma bisogna tutelare la dignità degli operatori ecologici che vivono enormi disagi". Le parole dei sindacati hanno raggiunto ogni abitazione della città, ieri mattina, nel primo dei due giorni di sciopero proclamato. Agli angoli delle strade i rifiuti sono rimasti accantonati già dalle prime luci dell'alba: i 38 lavoratori hanno deciso di incrociare le braccia per due giorni, così come accaduto già a gennaio e dicembre, per reclamare il legittimo diritto di ottenere il pagamento degli stipendi di novembre, dicembre e gennaio. "Ci scusiamo - hanno scritto i rappresentanti sindacali Paolo Iacono e Santo Città, della Ugl, Gianni Marchese della Cgil, Roberto Getulio e Maurizio Fontana della Cisl -, per i disagi che provocherà l'astensione del lavoro degli operatori. Cerchiamo la solidarietà di tutti i cittadini perché puntualmente e ripetutamente l'amministrazione, invece di trovare una soluzione insieme ai sindacati, sta creando gravissimi disagi alle famiglie dei lavoratori ridotti ormai al lastrico". Lunedì mattina si è rischiata la frattura dei sindacati, poiché il sindaco, Paolo Bonaiuto, ha convocato una tavola rotonda solo con Cgil e Cisl, che insieme raccolgono solo il 20 per cento degli iscritti del cantiere di contrada Cozzi, e tenendo fuori l'Ugl. Ma non è stato trovato, comunque, alcun accordo. Infatti già da ieri all'alba ad incrociare le braccia sono stati tutti e 38 i lavoratori dell'azienda Busso. "Invitiamo l'amministrazione - hanno continuato i sindacalisti Iacono, Città, Marchese, Getulio e Fontana -, a pensare a far recepire i salari a chi puntualmente ogni mattina si reca al lavoro con dignità e umiltà. Se non dovesse essere trovata immediatamente la soluzione, la protesta continuerà ad oltranza, seppur contro il nostro volere". Per oggi è previsto il secondo dei due giorni di sciopero proclamato dall'Ugl. E se dovesse continuare questa clima di "silenzio" da parte delle istituzioni e scarsa collaborazione, i lavoratori potrebbero decidere di non limitari alle due giornate prefissate lo "stop" alla raccolta dei rifiuti. "La situazione è delicata - hanno ammesso i rappresentati sindacali -, e se non saranno pagati gli stipendi peggiorerà. Quello che accadrà domani non lo sappiamo. Ma i lavoratori sono realmente stanchi e logori dei continui ritardi che stanno mettendo a repentaglio i nuclei familiari, gravati da debiti che si accumulano a debiti. Bisogna trovare una soluzione tempestiva".

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