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Via Specchi, la torre medievale dimenticata fra edifici e palazzi

Il condominio non è in condizioni di recuperarla. Buonomo: «Bisogna restaurarla»

SIRACUSA. Non si intravedono le merlature, e neppure il rosone medievale. Incastonata, così com'è, tra i palazzi moderni di via Specchi, nel quartiere Akradina e a pochi passi dalla parrocchia di Bosco Minniti, una torre trecentesca attende invano il suo restauro. Sì, perché ad occuparsi dell'intervento di recupero, presumibilmente non poco oneroso, dovrebbe essere il condominio sotto la cui giurisdizione ricade il monumento. A far luce sulla questione sono stati proprio i condomini, gli unici a beneficiare dello spettacolo offerto dalla torre. «In questi anni abbiamo provveduto a sfrondare i rampicanti che si abbarbicano sulle merlature e a strappare le ortiche che infestano il terreno - spiega l'amministratore del complesso di via Specchi, Giuseppe Geraci - ma è chiaro che altri interventi non sono, neppure lontanamente, alla portata dei proprietari dei circa 40 appartamenti di questo stabile». A tal proposito, nei giorni scorsi, il consigliere della circoscrizione Akradina, Michele Buonomo, ha inoltrato una richiesta formale al sovrintendente, Orazio Micali, e al settore Politiche culturali del Comune. «La struttura è in stato di totale abbandono - ha detto Buonomo - chiedo che le istituzioni, anziché avviare un confronto burocratico sulla responsabilità del restauro della struttura, si facciano portavoce di un progetto socio culturale, volto al suo recupero». La torre, risparmiata dalle ruspe negli anni della foga edilizia, è un piccolo gioiello risalente al quattordicesimo secolo, originariamente con funzioni difensive e di avvistamento. «Ci sono già stati piccoli crolli all'interno - conclude l'amministratore - chiediamo che le istituzioni si facciano carico di questo bene architettonico che, se pure sotto la giurisdizione del condominio, è un patrimonio per tutti e come tale dovrebbe essere tutelato e reso fruibile alla collettività». 

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