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Ginecologo in arresto, "approfittava delle visite alle pazienti"

Due mesi fa le testimonianze rese da quattro donne contro il medico: quelle accuse alla base dell’ordinanza di custodia cautelare

SIRACUSA. Si sono presentate al posto di polizia sfogandosi con gli agenti che erano di turno quella mattina. Hanno raccontato di essere state molestate sessualmente dallo stesso ginecologo che poco prima le aveva visitate per un controllo. Accuse molto pesanti, che, dopo due mesi, si sono trasformate in un arresto, ma ai domiciliari, per Alfonso Lupo, 67 anni, medico dell’«Umberto I», uno dei più anziani nel reparto di Ginecologia.

Un uomo molto noto in città per essere stato presidente di un circolo velico ma anche per avere avuto in passato un’esperienza politica, candidandosi nel 2004 al consiglio comunale, invece, adesso si trova trascinato in questa brutta storia da 4 donne, le cui testimonianze hanno convinto non solo il magistrato, Tommaso Pagano, che ha aperto il fascicolo, ma anche il gip del tribunale, Alessandra Gigli che ha spiccato il provvedimento di arresto.
Oltre alle rivelazioni delle pazienti, gli agenti della Squadra mobile, che hanno condotto le indagini, hanno potuto contare sui referti medici, in quanto due di loro hanno avuto bisogno di farsi curare alcune ferite provocate, secondo gli inquirenti, dalla visita troppo invasiva dell’indagato, al punto da provocarle delle contusioni. E poi ci sono le cartelle che testimonierebbero l’esistenza di quei controlli, insomma per gli investigatori quelle donne non si sono inventate nulla.

Questi gli elementi in mano alla Procura, ma, per una volta, la tecnologia non è entrata nell’inchiesta perchè non ci sono intercettazioni telefoniche che inchiodano il medico, nè nel suo studio sono state sistemate delle cimici o delle telecamere. Un lavoro all’”antica” quello condotto dagli agenti della Squadra mobile, al comando del dirigente Tito Cicero, che non credono alla possibilità che le donne possano aver concordato una strategia.
Inoltre, ci sarebbero i referti delle pazienti, che avrebbero sofferto di stati d’ansia per quell’esperienza che si porteranno dietro per chissà quanto tempo.

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