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Noto, rubati nella notte i cavi di rame: il cimitero resta senza illuminazione

Alcuni fiorai hanno scoperto la zona rimasta al buio quando sono arrivati la mattina al camposanto

NOTO. I lunghi viali che circondano il cimitero, sia dalla parte monumentale sia da quella di più recente realizzazione, del tutto oscurati. Nessun guasto, però, all'impianto centrale: più semplicemente il furto di svariate decine di metri di rame dai cavi dell'illuminazione pubblica. A scoprire il furto del prezioso metallo, ieri mattina, sono stati i primi fiorai giunti al camposanto che sorge lungo la strada che dalla città barocca porta a Testa dell'Acqua, qualche minuto prima delle sei: "Quando sono arrivato tutta la zona era aggredita dal buio", dice il signor Nuzzo che indica i pozzetti presi di mira dai ladri. "Il cimitero al buio: un fatto insolito, data l'ora, tant'è che ho chiesto a mia moglie di tenere accesi i fari dell'auto per consentirmi di scaricare i fiori. Non avremmo mai sospetto che la causa dei lampioni spenti potesse essere il furto di rame dei cavi dell'illuminazione". Qualche ora più tardi, un anziano signore, uscendo dal suo terreno di contrada Busulmone, a pochi passi dall'ingresso nuovo del cimitero, ha notato i tombini in plastica che ricoprono i pozzetti sollevati, i cavi della luce tranciati e alcune canalette abbandonate per terra. Immediata la segnalazione al custode del cimitero che è intervenuto quanto meno per riporre i tombini sopra i pozzetti. "Appena due mesi fa l'intero impianto di illuminazione che cinge sia la parte nuova sia quella monumentale del camposanto era stato sistemato", commenta il custode, mentre i fiorai, che quotidianamente raccolgono le lamentele dei congiunti dei defunti per il furto di vasi in rame e di altri oggetti forgiati con il prezioso metallo, chiedono l'installazione di telecamere o quanto meno un maggiore controllo. "Il camposanto, luogo sacro e di devozione, da qualche anno è diventato terra di nessuno: in assenza di controlli ciascuno può fare quello che vuole", è l'amaro sfogo di un'anziana donna. "Non è la prima volta che sento di questi furti in luoghi sacri", commenta il signor Enzo, arrivato al cimitero da Catania per deporre un fiore sulla tomba della madre. Così, dopo aver fatto razzia di manufatti ornamentali e d'arte funeraria, i malviventi ora hanno rivolto la loro attenzione a ben altro, di certo - viste le quotazioni in deciso rialzo - più "prezioso", portando via oggetti in rame: portafiori, pluviali e oggi persino i cavi dell'illuminazione pubblica. "Vergogna", è l'unica parola che pronuncia il sindaco di Noto Corrado Bonfanti appena appresa la notizia del furto di rame. "E' un fatto di inaudita gravità a danno del bene comune che oltre a recare disagio a quanti ogni giorno si recano al cimitero provoca un forte senso di fastidio, senza dimenticare il danno economico creato alle casse del Comune, chiamato a ripristinare il servizio".

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