Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Canicattini, trovato il veleno-killer dei cani

Si tratta del «lannate», un insetticida solitamente utilizzato in agricoltura. Da tre giorni non ci sono più morti

CANICATTINI. Sarebbe il “lannate”, un potente insetticida utilizzato nell’
agricoltura che ha un basso impatto ambientale ma un elevatissimo profilo
tossicologico, il responsabile di alcune delle morti per avvelenamento dei cani
uccisi nelle ultime settimane a Canicattini. A confermarlo sono i referti
consegnati a Marinella Buonocore, la proprietaria di uno delle decine di
animali uccisi, in seguito ai controlli e all’autopsia effettuata sulla
carcassa di quello che era il suo cane. Il cucciolo avrebbe ingerito della
pasta “condita” proprio con quel veleno.
Intanto, da almeno tre giorni, non sono più stati registrati altri episodi
analoghi anche se il rischio, come ha spiegato proprio la donna, è
rappresentato dalla possibilità che questo “barbaro metodo” possa diventare una
normale procedura da utilizzare da chi vive nelle villette che circondano
Canicattini e, magari, ha degli allevamenti o è infastidito dalla presenza dei
cani. “Il fatto di dover andare a Noto a far sterilizzare gli animali, visto
che, nel novanta percento dei casi, le abitazioni vicine a Canicattini ricadono
nel territorio netino, - spiega la donna che teme una “guerra ai randagi” anche
in altre zone dopo ciò che è accaduto a nelle zone di Cugno lupo, Cugno marino
e Piano milo - rappresenta per molti un grosso fastidio. In tal modo, però,
soprattutto se le villette non vengono recintate, - ha aggiunto rivolgendosi ai
proprietari dei cani - non si fa altro che favorire la loro moltiplicazione
incontrollata e, di conseguenza, la nascita dei cosiddetti branchi che, poi, di
notte diventano pericolosi”.
Per quanto riguarda le indagini, infine, pare che gli inquirenti, grazie a
delle testimonianze, siano ormai sulle tracce dei responsabili.

Caricamento commenti

Commenta la notizia