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Provincia, il presidente «abdica»: «Non mi ripresenterò alle elezioni»

Il bilancio di Bono: «Il 2012 l’anno più difficile del mio mandato ma stiamo limitando i danni della crisi»

SIRACUSA. «Non mi candiderò perché non c'è un solo partito che mi ispiri fiducia ma continuerò a fare politica anche senza candidarmi». Sta già lavorando alla relazione di fine mandato, e punta al futuro il presidente della Provincia Nicola Bono, che ieri nella Sala degli Stemmi di via Roma insieme agli assessori della sua giunta ha tracciato un bilancio dell'attività annuale alla guida dell'ente. Ha escluso una sua ricandidatura pure alla Provincia, anche se si attende la riforma regionale sugli enti, ma intanto parla dei traguardi raggiunti nel 2012 e degli obiettivi per il 2013, soprattutto con l'avvio dei cantieri di edilizia scolastica, ma anche sulle grandi incompiute che potrebbero essere definite. Dall'Ostello della gioventù di Belvedere, i cui lavori dovrebbero iniziare a gennaio, al teatro Verga che potrebbe essere concluso entro giugno, come il palazzo della Prefettura entro febbraio, l'Autodromo entro aprile, con una parte dei lavori conclusi, a gennaio l'avvio del cantiere per il nuovo Einaudi. «Il 2012 è stato certamente l'anno più difficile del mio mandato anche perché non era mai accaduto che il governo nazionale imponesse tagli in corso d'anno - ha affermato Bono -. E invece è proprio quello che è successo, ed è stato devastante perché la Provincia, uno dei pochi enti locali ad approvare il bilancio a giugno, si è trovata a luglio a fronteggiare un ulteriore taglio di 2 milioni e mezzo per la ”spending review”». Nonostante i tagli Bono ha parlato delle attività portate avanti come la campagna di ”tolleranza zero” alle discariche, il Piano energetico provinciale, la pulizia delle spiagge. Complessivamente sono state inaugurate otto nuove opere, 27 i milioni stanziati per gli investimenti, tra viabilità ed edilizia scolastica. Tante le attività come l'integrazione oraria al personale stabilizzato, il nuovo regolamento per le missioni del personale, le assunzioni degli invalidi civili, il nuovo contratto decentrato integrativo. «Abbiamo voluto evitare polemiche di qualsiasi tipo, sia interne che esterne - aggiunge Bono - distinguendoci anche in questo dall'indecoroso cortile in cui si è trasformata la politica negli ultimi tempi, e chiedendo solo di essere giudicati per quanto abbiamo fatto e per ciò che faremo fino alla fine del mandato. Siamo uno dei pochi enti locali che sta limitando i danni della crisi e dei tagli nei trasferimenti perché abbiamo i conti a posto, portiamo a termine le opere pubbliche, onoriamo i debiti e garantiamo gli stipendi ai dipendenti».

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