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Palazzolo, tagliati i fondi per l’assistenza «Servizi a rischio per oltre cento disabili»

L’allarme lanciato da Giardina: «La Regione non dà garanzie». Il deputato Zito: «Prepareremo un’interrogazione»

PALAZZOLO. Trenta dipendenti che rischiano il licenziamento e oltre un centinaio di disabili senza servizi: queste a Palazzolo le conseguenze della mancata programmazione delle risorse previste dalla legge 328 destinata ai comuni e quindi alle cooperative e associazioni che si occupano di assistenza ai disabili. E ieri la giornata mondiale per la disabilità si è trasformata in una grande mobilitazione a Palazzolo nella sede dell’«Anffas», con la partecipazione anche delle associazioni di Ragusa, Siracusa, Scordia, Modica e dell’associazione «Padre Pio» di Floridia. Tra loro tantissime famiglie di disabili, e molti giovani che hanno bisogno di cure e assistenza. All’incontro ha partecipato pure il deputato regionale del «Movimento Cinque stelle» Stefano Zito. «Oggi dovrebbe essere una giornata di festa – ha detto il presidente regionale dell’Anffas, Giuseppe Giardina – e invece con rammarico siamo costretti ancora una volta a denunciare cosa sta accadendo in Sicilia. I tagli, l’assenza di certezze da parte della Regione stanno costringendo gli enti a diminuire i servizi per i disabili. Abbiamo chiesto un incontro alla Regione al presidente Crocetta ma non abbiamo ricevuto finora risposte. Per scongiurare il blocco dei servizi nell’attesa della programmazione 2013-2015, sarebbe opportuno come prima azione da intraprende, lo sblocco a livello regionale delle economie derivanti dalla rimodulazione dell'attuale triennalità». Dal primo gennaio per mancanza di fondi regionali più di 500 persone con disabilità che appartengono al distretto socio sanitario «D48», di cui fanno parte i comuni della provincia di Siracusa, rimarranno senza assistenza. Inoltre a rischio ci sono pure i servizi dell’«Adi», l’assistenza domiciliare integrata. Nella sede dell’«Anffas» di Palazzolo, che copre anche la zona montana, è stato sistemato un grande cartello dove c’è scritto che la sede è chiusa per mancanza di fondi. «Collaboreremo insieme per scrivere un’interrogazione da presentare alla Regione – ha sottolineato Zito – perché non si possono lasciare tantissime persone senza assistenza. Purtroppo sto incontrando molte situazioni simili di gente in difficoltà, e ho visto nei loro occhi una richiesta di aiuto. Non vogliono essere lasciati soli». Nei prossimi giorni i volontari dell’associazione organizzeranno altri incontri con i deputati eletti all’Ars, in attesa che dalla Regione arrivino certezze sulla programmazione da attuare nei comuni per la prossima triennalità.

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