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Avola, niente stipendi per i comunali

Casse vuote. Il primo cittadino insieme ad altri 360 colleghi andrà a «bussare» alla Regione

AVOLA. Dal «patto di stabilità» deciso dal governo Monti, riduzione delle somme dei trasferimenti di Stato e Regione, sommati ai lunghi ritardi nell'erogazione agli enti periferici che anche per il mese di novembre non ha permesso al Comune di poter pagare gli stipendi, anche per mancanza di liquidità di cassa, e così a seguire niente pagamenti per i fornitori di servizi e opere pubbliche realizzate e in attesa da mesi e forse da anni.

Arrivare al «crack» del Comune con questa situazione debitoria e finanziaria non ci vorrà molto, non solo per il Comune di Avola ma anche per tutti i 360 sindaci della Sicilia che hanno chiesto e ottenuto un incontro con il presidente della Regione Rosario Crocetta, fissato per il 7 dicembre prossimo in un hotel di Palermo.

A questo incontro il sindaco di Avola Luca Cannata è ben deciso ad essere presente per sollevare, denunciare e protestare assieme ai colleghi le grave situazioni in cui versano gli enti da loro governati, chiedendo, come preannuncia il primo cittadino di Avola, misure e provvedimenti urgenti per le soluzioni che richiede la grave situazione di difficoltà e che lascia fino ad oggi poche speranze di amministrare e dare servizi alla collettività.

«Siamo in attesa ancora delle somme dei trasferimenti annunciati da tempo dalla Regione, sappiamo di due rate trimestrali, che fino ad oggi non sono stati accreditati al nostro Comune, non permettendo quindi di poter pagare ai dipendenti lo stipendio del mese scorso - dichiarata con senso di rammarico e rabbia il sindaco Cannata -. La situazione che vivono i Comuni è drammatica, dopo che Stato e Regione non mandano i soldi e il presidente Crocetta deve trovare condivise ma con la massima urgenza. Ci avviciniamo al periodo natalizio e quindi è necessario trovare i fondi per i Comuni, anche nell'ottica dell'economia che è ferma, e sapendo che i Comuni rappresentano per molti aspetti i motori che alimentano il territorio. Per questo è urgente una rapida erogazione delle risorse finanziarie destinate ai Comuni e allo stesso tempo il ripristino delle autonomie locale, compresa la chiusura della trattativa sul federalismo fiscale perché è necessario a questo punto che gli enti abbiano autonomia sulla tassazione, perché non è ammissibile che tra l'altro l'Imu viene prima percepita dallo Stato e poi il 50 per cento dell'incasso erogato ai Comuni come trasferimento delle rate. Così come è importante in questo momento muoversi sul fronte del lavoro per aiutare le imprese private che danno occupazione e lavoro nel territorio - conclude Cannata - sul peso che incombe nei Comuni "senza soldi in cassa"».

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