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Pachino, tensioni e pizze in faccia Alla fine si dimette l’assessore Miceli

La discussione sulla riperimetrazione delle Zps e dei Sic scatena la bagarre in Consiglio e fuori

PACHINO. Terremoto in giunta: dopo una notte tra tensioni e "pizze in faccia" si è dimesso l'assessore Massimo Miceli. Ed in maggioranza è scoccata l'ora dei "fuochi incrociati". La seduta in cui si doveva discutere la proposta di delibera per la riperimetrazione di Zone di protezione speciale e Siti di interesse comunitario ha partorito una frattura multipla tra le forze a sostegno del sindaco, Paolo Bonaiuto.
Già nell'aula di via Rubera il nervosismo era palpabile, lunedì sera, poi sfociato con le dimissioni di Miceli giunte sulla scrivania del primo cittadino ieri mattina. Il consigliere Massimo Agricola e l'assessore Salvatore Spataro, dello stesso gruppo politico, non si sono nemmeno presentati in segno di polemica nei confronti della maggioranza e di discordanza di vedute sul documento. Salvatore Blundo e lo stesso primo cittadino non hanno nemmeno provato a nascondere in aula lo scontro.
Come, del resto, non se le sono mandate a dire il consigliere Giuseppe Poidomani e l'assessore Patrizia Tossani, riguardo alla posizione dell'amministrazione per il debito e le polemiche nei confronti dell'associazione "L'albero della vita".
Non di minore importanza le dichiarazioni di appartenenza di Salvatore Gibilisco all'Udc e di Davide Terzo che dopo poche settimane ha lasciato il Movimento per l'autonomia, scegliendo di etichettarsi indipendente. Ma le polemiche, a detta dei bene informati, i consiglieri se le sono trascinate sino ad un ristorante del borgo marinaro di Marzamemi, in cui la cena è terminata a pizze in faccia a causa degli animi eccessivamente "infuocati". E ieri mattina è arrivata la notizia, peraltro attesa, delle dimissioni dell'assessore di Rinascita, Massimo Miceli.
"Gli impegni lavorativi - ha commentato le sue dimissioni l'ex assessore alla Cultura ed alla Pubblica istruzione -, e alcune scelte amministrative non più condivisibili e coerenti con la mia persona, mi hanno portato a lasciare. Ho sempre pensato a svolgere questo incarico con onestà e dedizione nei confronti della collettività". Nel fare il bilancio dei suoi sette mesi in giunta, Miceli ha parlato di una esperienza positiva dal punto di vista umano "meno - ha specificato -, da quello politico. La mia scelta è sofferta per tutto il lavoro che c'era in cantiere e che si sarebbe andato a completare a breve. In particolar modo nell'ambito scolastico e culturale".
Lo strappo di Rinascita fa "tremare" la maggioranza, perché potrebbero esserci ripercussioni sull'assetto delle forze politiche. "Vogliamo far parte dell'esecutivo - ha chiarito il consigliere Salvatore Blundo -, con un consigliere-assessore. Incontreremo il sindaco, nell'ambito di un vertice di maggioranza, ma non siamo disposti a fare passi indietro". La posizione di Rinascita è rigida: senza tanti giri di parole o Blundo farà parte della giunta, o siederà tra i banchi di opposizione.
Nell'attesa della scelta di Bonaiuto, il consigliere Blundo contrattacca e mira dritto al tallone d'Achille. "Sul progetto di finanza del cimitero comunale - ha sottolineato Blundo -, chiediamo all'amministrazione di fare luce sull'allargamento. Vogliamo capire quali sono le aree di espansione individuate. L'ultima parola sull'argomento è del consiglio così come venne deciso in fase di discussione del project financing".

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