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Udc, rottura tra Sorbello e Bandiera

Le nomine di Lentini e Pachino spaccano il partito. Il segretario provinciale: «Non ha alcun potere per scegliere i coordinatori»

SIRACUSA. Un botta e risposta senza risparmiarsi colpi ”bassi”. Soffiano venti di tempesta, nell’Udc, tra i pesi ”massimi” del partito in provincia. A scontarsi e scambiarsi reciproche accuse sono il presidente e il segretario provinciale dell’Udc, Pippo Sorbello ed Edy Bandiera. La ”miccia” che ha scatenato il terremoto nel partito è stata la nominada, da parte proprio di Sorbello, eletto all’«Ars» all’ultima tornata elettorale, dei coordinatori di Lentini, Pippo Spada e Angelo Parisi, e di Pachino e Portopalo, Corrado Bufardeci. Immediata la reazione di Bandiera. «Sorbello - ha spiegato il segretario provinciale dell’Udc - non è in alcun modo abilitato a fare alcuna nomina». Bandiera, insomma, sconfessa il deputato regionale e ribadisce che ”le nomine fatte a Lentini e Pachino sono assolutamente illegittime e inefficaci perchè non deliberate da alcun organismo di partito”. Il segretario provinciale dell’Udc rincara la dose e sottolinea come ”sia Spada e Parisi che Bufardeci non sono rappresentativi della linea politica del partito”. Se Bandiera sconfessa le nomine, Sorbello, invece, le conferma aprendo di fatto uno squarcio nei rapporti all’interno del partito. «Non vedo per quale ragione - ha replicato il deputato regionale - se un gruppo si è impegnato, non debba essere premiato. Nei territori dove ci sono più anime è giusto che si apra un confronto ma dove invece sono stato solo io a prendere voti mi sembra giusto sia io a dare le indicazioni». Sorbello, però, va oltre le nomine di sabato e affonda il coltello azzerando, di fatto il partito. «Ritengo - sostiene il deputato regionale - che tutte le cariche provinciali siano decadute. Bandiera, che non è di certo il deus ex machina del partito, ritiene che le mie nomine siano illegittime, io invece credo siano valide a tutti gli effetti. Saranno i coordinatori regionali a decidere».
All’affondo di Sorbello, Bandiera risponde con una stoccata. «Non credo siano certo le preferenze il criterio giusto per decidere le nomine sul territorio - risponde Bandiera -. Detto questo considerando che sono stato il più votato in nove comuni, compreso il capoluogo, sono pronto anche io ad applicarlo». Bandiera lancia poi una ”frecciata” a Sorbello. «Apprendo con piacere - ha dichiarato il segretario provinciale - che l’elezione a deputato regionale abbia fatto trovare a Sorbello la motivazione giusta per voler struttura il partito visto che fino ad oggi, proprio per la mancanza di collegialità, non è stato possibile». Se nel Pdl, insomma, i nervi sono tesi, di certo non sta meglio l’Udc dove Bandiera respinge anche l’accusa di essere stato il ”deus ex machina che ha danneggiato il partito”. «Mai fatto il despota - dice Bandiera -. Al contrario ho sempre impostato la gestione all’insegna della collettività, cosa poco gradita, fino a poco tempo fa, a Sorbello».

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