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Pdl, Vinciullo: «Via tutti i traditori»

Il deputato appena rieletto all’Ars va all’attacco: «Troppe scelte sbagliate dal coordinamento regionale»

SIRACUSA. Una disfatta che apre vere e proprie voragini. Sono passati solo quattro giorni dalle elezioni e in casa Pdl è già clima da resa dei conti. A salvarsi nella flop del partito in città è stato solo Vincenzo Vinciullo, secondo più votato in provincia e riconfermato nell'Assemblea regionale siciliana. E proprio Vinciullo che negli scorsi mesi è più volte entrato in polemica con la direzione provinciale del partito, al punto da far dimettere dalla giunta l'assessore comunale alle Politiche scolastiche Gianluca Caruso, non lesina critiche. E per farlo non usa mezzi termini. «I traditori - sostiene Vinciullo - non sono ben accetti nel partito. Ci sono stati componenti della direzione provinciale che si erano impegnati per sostenere uno dei tre candidati e così, a conti fatti, non è stato». Il riferimento, in particolare va a Giuseppe Assenza che ha ottenuto un risultato ben al di sotto delle aspettative. Va anche detto che il Pdl ha rischiato di non ottener alcun seggio e proprio le oltre settemila preferenze di Vinciullo sono state decisive. «Ci sono state troppe scelte sbagliate - ha aggiunto Vinciullo - soprattutto dal coordinamento regionale perché non si può penalizzare il proprio partito per favorire un'altra lista. È inaccettabile». Ma l'ira di Vinciullo è rivolta soprattutto agli esponenti provinciali del partito e in particolare a consiglieri comunali e assessori della giunta guidata da Roberto Visentin. «Sono assolutamente sicuro - ha aggiunto il deputato regionale - che se consiglieri e assessori si fossero impegnati di più nell'appoggiare i candidati il risultato ottenuto dalla lista sarebbe stato diverso. Così non è stato perché in molti non hanno brillato per particolare impegno. Tutto questo non può passare inosservato e dovranno essere presi provvedimenti». Il «terremoto» Vinciullo si abbatte così sulla giunta Visentin e in particolare sugli assessori Salvo Sorbello, Roberto Di Mauro e Mariella Muti. «È necessario un chiarimento - sostiene Vinciullo - perché bisogna capire cosa ha portato a questo scarso impegno. Vorrei capire se non hanno convinto le candidature, se si sono volutamente disimpegnati o se addirittura hanno sostenuto altri candidati. Nel caso in cui non ci fosse stata alcuna volontà di sostenerci, è chiaro che nè consiglieri nè assessori possono continuare a rappresentare il partito». Le parole di Vinciullo suonano come un chiaro "aut aut" e a confermarlo è lo stesso deputato. «Il Pdl in provincia - conclude Vinciullo - deve fare delle scelte unitarie e condivise all'insegna della trasparenza. Basta con gli incarichi per partigianeria anche perché queste elezioni hanno dimostrato che troppi esponenti del partito al momento del bisogno sono scomparsi. Per questa ragione il coordinamento provinciale sappia che non c'è posto per tutti nel partito. O me o loro». 

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