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Lavori in via Agatocle, cantiere chiuso e 5 operai licenziati

SIRACUSA. Cantiere chiuso in via Agatocle e ultimi cinque licenziamenti formalizzati per gli operai edili che erano impegnati nei lavori per la realizzazione della nuova rete fognaria della Borgata. L’opera che ammonta complessivamente a quattordici milioni di euro, finanziati in parte dall’assessorato regionale ai Lavori pubblici, sono stati assegnati all’Ati, l’associazione temporanea di imprese formata dalla «Precon» e dalla «Favini», ma restano così fermi al palo a causa del blocco dei trasferimenti da parte della Regione dovuto al «patto di stabilità» ed al mancato accordo tra Comune ed imprese che si sono già confrontati per realizzare una variante al progetto originario che doveva prevedere l’installazione di un impianto di sollevamento delle acque da installare a Largo Gilippo. L’accordo però è saltato e le aziende strette anche dal peso del mancato pagamento di una parte degli stati di avanzamento lavori da parte della Regione, hanno deciso lo scorso giugno il licenziamento di trentacinque operai. I restanti cinque che garantivano gli interventi di piccola carpenteria sono stati licenziati nelle scorse settimane ed adesso il cantiere è rimasto chiuso. Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno annunciato lo stato di agitazione e chiesto un confronto con il Comune ed Ance, in particolare con quest’ultima si dovrà andare a discutere anche del rinnovo dell’integrativo provinciale scaduto dal dicembre 2010. «Sono quaranta gli operai rimasti senza lavoro in questo che era il cantiere più importante della città - hanno spiegato i segretari provinciali di Fillea, Filca e Feneal, Domenico Bellinvia, Paolo Gallo e Severina Corallo - chiediamo alla Regione di sbloccare i fondi, al Comune ed l’Ati di trovare un accordo ed approvare la variante al progetto, così da riaprire il cantiere e garantire il lavoro agli operai. Una vertenza che se non viene risolta rischia di lasciare un’incompiuta al centro della città e che, se unita alle difficoltà in cui versa anche la Sics provocherà un’ulteriore emorragia di posti di lavoro nelle prossime settimane con altre opere pubbliche come la statale 124 che rischiano di restare incompiute». Vi. Cor.  

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