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«Veleni» in Procura, nuova ispezione al Palazzo di giustizia

Altri magistrati sono stati ascoltati dal sostituto procuratore generale nell’ambito della vicenda legata ai trasferimenti di Rossi e Musco

SIRACUSA. Sono riprese ieri mattina le audizioni dei magistrati in servizio alla Procura nell’ambito dell’ispezione disposta dal procuratore generale di Catania Giovanni Tinebra per verificare l’«andamento della giustizia» dopo il trasferimento per incompatibilità ambientale disposto dal Csm nei confronti del capo della Procura Ugo Rossi, (andato a Enna come «sostituto»), e del piemme Maurizio Musco (trasferito a Palermo).
Il sostituto procuratore generale Domenico Platania, accompagnato da due assistenti, è tornato a palazzo di giustizia e, insediato al quinto livello del «palazzaccio» nella stanza che fino a pochi giorni fa era occupata da Ugo Rossi, ha convocato ad uno ad uno i pubblici ministeri raccogliendo da ciascuno di essi informazioni sullo stato attuale della Procura, sui rapporti tra i magistrati (anche alla luce dello scambio di accuse reciproche tra Ugo Rossi e due piemme attualmente in servizio in città sfociate in altrettanti esposti presentati alla procura di Messina e alla Procura generale presso la Corte di Cassazione), e sulle indagini.
Il contenuto delle audizioni, andate avanti anche nel pomeriggio, rimane coperto dal più fitto riserbo. Sulla nuova ispezione, disposta in base all’articolo 6 del Decreto legislativo 106 del 2006 che conferisce alla Procura generale presso la Corte d’Appello il potere di esercitare un’azione di direzione, controllo e organizzazione degli uffici giudiziari, e sul clima di diffuso imbarazzo che l’iniziativa ha generato a palazzo di giustizia è stata incentrata l’assemblea indetta dalla sottosezione dell’Associazione nazionale magistrati che si è tenuta ieri pomeriggio. Alle 16,30 si sono radunati nell’aula della sezione civile del tribunale tutti i pubblici ministeri, i gip e gli altri magistrati aderenti all’Anm con l’intento di ottenere chiarimenti su quanto sta accadendo all’ultimo piano del palazzo di viale Santa Panagia.
Le perplessità, peraltro condivise dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati e dalla Camera penale, organismi da cui pure si è levata una richiesta di delucidazioni, riguardano sia i tempi con cui la nuova ispezione è stata disposta, se si considera che è arrivata a ridosso dell’inizio del mandato del procuratore aggiunto Claudio Corselli, sia le modalità operative, alla luce del fatto che appena la scorsa settimana il Consiglio giudiziario ha bocciato la proposta avanzata dal procuratore Tinebra di procedere ad un’applicazione distrettuale affidando la reggenza «esterna» all’ex procuratore Giuseppe Toscano. Si attende dall’assemblea dei magistrati un documento nelle prossime ore. 

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