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Carlentini, quasi 90 in due classi Gli studenti chiedono una terza aula

Ingressi bloccati ieri mattina dai ragazzi e dai loro parenti. «Dal 15 settembre studiamo ammassati come sardine»

CARLENTINI. Ottantanove alunni in due classi prime. Ammassati, come sardine, a causa della mancata attivazione di una terza classe da parte dell'ufficio scolastico provinciale. Dal 15 settembre gli ottantanove alunni dell'istituto tecnico industriale di Carlentini, sede coordinata del IV istituto superiore scolastico Pierluigi Nervi, studiano e frequentano le lezioni con notevoli disagi. È dall'inizio dell'anno scolastico che studenti e insegnanti attendendo lo sdoppiamento delle due classi, formandone una terza. Così, ieri mattina, genitori e alunni hanno protestato bloccando gli ingressi della scuola e manifestando tutta la loro rabbia.
Secondo le mamme e i papà per i ragazzi sarebbe «insostenibile la convivenza in un’aula dalle dimensioni molto ristrette, in cui non ci sono neanche sedie e banchi a sufficienza per tutti». La decisione di non sdoppiare le due classi, visto che nel giugno scorso sono arrivate alla segreteria dell'istituto 23 richieste di iscrizione all'indirizzo Meccatronica, unico indirizzo scolastico in provincia.
Così l'ufficio non ha provveduto allo sdoppiamento delle classi. I genitori, ieri mattina, hanno inviato una lettera di protesta, sia al dirigente dell'ufficio scolastico provinciale e regionale che al prefetto Renato Franceschelli, con la quale hanno chiesto l'attivazione di tre classi prime.
«Dall'inizio delle lezioni - ha detto il presidente del consiglio d'istituto Danilo Franco - abbiamo sollecitato l'attivazione. Questa situazione mette a rischio il diritto allo studio dei nostri figli». «I disagi che i nostri ragazzi stanno vivendo in questi giorni - ha aggiunto Giuseppe Monaco - sta compromettendo la loro serenità».
I genitori hanno programmato un'assemblea spontanea davanti all'Istituto scolastico, dove hanno incontrato il fiduciario della scuola Paolo De Luca, il quale ha manifestato la solidarietà degli insegnanti, ma ha sottolineato che il problema dovrà essere risolto dall'ufficio provinciale. Che nella giornata di ieri, non era presente per dare una replica. «Questo istituto - ha detto De Luca - è in espansione e non si può lavorare con quarantacinque alunni per ogni classe. È impossibile svolgere qualsiasi attività».
I genitori, nei prossimi giorni invieranno anche una lettera di protesta al ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, riguardante il decreto contro la riduzione dei docenti.

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