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Tentata estorsione a Epipolis: un fermato

In manette è finito Antonio Amato, 26 anni, già noto alle forze dell’ordine. Secondo quanto ricostruito dai poliziotti, il ventiseienne, in più occasioni, a partire dal 2011, avrebbe minacciato i proprietari dell’attività commerciale, madre e figlia, intimando loro di andare via dal Villaggio Miano

SIRACUSA. Danneggiamenti, aggressioni, incendi dolosi. Per oltre un anno avrebbe a più riprese perseguitato i titolari della cartolibreria «Epipolis», al Villaggio Miano. Per questa ragione gli agenti della Squadra mobile hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Antonio Amato, 26 anni, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è accusato di tentata estorsione aggravata, danneggiamento e lesioni aggravate. Secondo quanto ricostruito dai poliziotti, il ventiseienne, in più occasioni, a partire dal 2011, avrebbe minacciato i proprietari dell’attività commerciale, madre e figlia, intimando loro di andare via dal Villaggio Miano. Allo stesso tempo avrebbe anche avanzato delle richieste di denaro. Il giovane, a marzo dello scorso anno era già stato arrestato, sempre dalla Squadra mobile, perchè, insieme a un complice avrebbe incendiato la saracinesca del negozio. Nonostante l’arresto, sempre per tentata estorsione però, a distanza di pochi mesi la persecuzione sarebbe ripartita. Ad annunciarla una nuova lettera minatoria, lasciata davanti al negozio, con scritto ”sono tornato”.



Da quel momento, per le titolari dell’attività commerciale sarebbe ricominciato un incubo. In poco più di un mese, tra agosto e settembre, sarebbero stati almeno cinque gli episodi denunciati dalle due donne e che avrebbero visto protagonista, secondo quanto sostiene la polizia, il ventiseienne. Dopo la lettera con l’”annuncio” del ritorno, ci sarebbe stato un nuovo incendio, sempre all’esterno del negozio. Anche questo, sarebbe stato un tentativo, non riuscito, di incendiare la saracinesca dell’attività commerciale. In quel caso il rogo avrebbe danneggiato alcuni suppellettili presenti all’ingresso del negozio di via Monte Lauro. Non contento, sarebbe passato prima alle minacce verbali e poi a una vera e propria aggressione fisica che sarebbe scattata lo scorso 3 settembre. In quell’occasione, come registrato dalla videocamere di sorveglianza, l’uomo avrebbe atteso le due donne per oltre venti minuti davanti il negozio. Al loro arrivo, il ventiseienne si sarebbe subito scagliato con violenza contro l’auto colpendo il mezzo a calci. Subito dopo si sarebbe diretto verso una delle due titolari del negozio. Il giovane avrebbe colpito la donna con due pugni rompendole anche gli occhiali e costringendola a fare ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale «Umberto I».



L’aggressione fisica nei confronti delle due donne è l’ultimo episodio registrato dalla polizia ma solo pochi giorni prima, il 28 agosto, c’era stato l’ennesimo incendio. In quel caso un rogo doloso aveva danneggiato le fioriere che le due titolari della cartolibreria avevano sistemato all’ingresso dell’attività commerciale. «Abbiamo lavorato alacremente su questa vicenda - ha spiegato il dirigente della Squadra mobile, Tito Cicero - per arrivare prima possibile ad accertare tutte le responsabilità e garantire la sicurezza delle due donne». Decisive nelle indagini sono state proprio le telecamere che avrebbero ripreso gran parte delle azioni messe in atto dal giovane. Quei filmati lo avrebbero ripreso mentre cercava di incendiare le fioriere e soprattutto durante la violenta aggressione nei confronti di una delle donne. Gli uomini della Mobile, martedì, sono riusciti a ottenere il provvedimento di custodia cautelare in carcere che ha portato all’arresto del ventiseienne.  

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